
La primavera è la festa dei colori che giocano a rincorrersi tra i campi per creare mille sfumature mai uguali alle altre. L’aria è più mite e concilia facilmente il riposo.
I profumi diventano intensi e solleticano le narici. Si evade dal grigiore cittadino e si cercano i paesaggi verdeggianti per fermarsi ancora con stupore dinanzi alle meraviglie della natura. Le guance sono intiepidite dal calore del sole che ormai pare non nascondersi più e si diverte a creare giochi di luce nel manto ambrato della terra.
E’ la stagione dei fiori ed in campagna troviamo grandi varietà di forme e colori, dalla Magnolia alla Mimosa, dalle macchie vivaci del Rododendro al giallo intenso delle Forsizie. In fiore anche i rampicanti (come il Caprifoglio e il Glicine) e le bulbose come i Narcisi, i Crocus, i Giacinti, i Ciclamini e i lunghi Tulipani. Non dimentichiamo poi i Mughetti, le Giunchiglie, i delicati Anemoni, i Non ti Scordar di Me, le Violacciocche, le timide Viole del Pensiero, gli Iris, le Fresie e naturalmente le Primule e le umili Pratoline. E poi ancora i Gigli, le Camelie o le intramontabili Rose.

Gli alberi mettono le gemme e si avvolgono in nuvole di fiori candidi e rosa. Cantata in ogni tempo dai poeti, la primavera è la stagione che fuga il freddo inverno e risveglia e rinverdisce la natura: le giornate si allungano, il cielo si fa più terso e luminoso. Un vento mite scioglie le ultime nevi e ammassa nuvole bianche che spesso lasciano cadere piogge benefiche.
Gli animali dei boschi escono dalle tane dopo il sonno letargico, gli uccelli riprendono i loro voli cinguettando e nidificando tra i rami fioriti e gli insetti ricominciano il loro instancabile brusio svolazzando a nugoli e assaltando le corolle dei fiori appena dischiusi. La campagna si ridesta ridente e verdeggiante mentre la città si ricarica di ottimismo e vitalità grazie ad un clima più mite.
Fin dalla preistoria i lavori degli agricoltori e dei pastori in primavera si trasformavano in cerimonie solenni di carattere magico-religioso. Sui campi si bruciavano festosamente foglie, erbe ed arbusti secchi ormai inutili; la loro cenere fertilizzava la terra: era la Festa del Fuoco. L’acqua del disgelo che traboccava dagli stagni veniva incanalata nei fossi per l’irrigazione ed era considerata fonte di vita: era la Festa dell’Acqua. La nascita degli agnelli e dei capretti, la raccolta dei primi legumi freschi segnava la fine delle privazioni invernali: era la Festa delle Primizie.
Quando gli uomini scoprirono i movimenti degli astri dedicarono a tali feste l’Equinozio di Primavera. L’evento astronomico del mese legato al Sole riguarda l’inizio della primavera astronomica il giorno 20, quando il nostro astro attraversa l’equatore celeste, dall’emisfero australe a quello boreale, nel punto “gamma” dei due punti di intersezione dell’equatore con l’eclittica, quello che cade attualmente nella costellazione dei Pesci, alcuni gradi a sud-est di “Lambda Pse”, una stellina di quarta grandezza. Se all’inizio del mese il dì avrà una durata di 11 ore e 9 minuti, nel giorno dell’equinozio vi sarà perfetta uguaglianza tra dì e notte mentre a fine mese l’intervallo di luce raggiungerà le 12 ore e 45 minuti. Un guadagno sostanzioso di 96 minuti che si accompagna nell’ultima domenica del mese all’entrata in vigore dell’ora legale.
La primavera però nasconde un significato più profondo custodito dalla fede che va ricercato nella stretta connessione con la Pasqua religiosa che cade ogni anno in suddetta stagione. Il rinnovamento primaverile della natura e l’atteggiamento pasquale degli animi, atteggiamento fatto di attesa e di speranza, fanno da sfondo all’atto centrale della vita di Gesù, quell’ atto con cui egli rilancia il mondo in una nuova creazione. Gli elementi di quella natura, che il primo Adamo aveva contaminato con il suo peccato, tanto da attirare su di essa la maledizione di Dio, diventano ora strumenti di quella creazione nuova, che si opera nella persona del nuovo Adamo e che darà vita a una umanità nuova. Pane e vino diventano da allora i mezzi con cui gli uomini potranno, in terra, sotto il velo dei segni, anticipare e realizzare nel tempo l’unione con Dio. Gli elementi della natura, affrancati dalla maledizione, sono messi a servizio della nuova opera creativa. E’ la vera primavera del creato, una primavera in cui la natura si risveglia non solo dal letargo invernale, ma da quello stato di morte in cui il peccato l’aveva gettata, e ritorna a nuova vita, trasformata al punto da divenire strumento di redenzione. La vera primavera non è quella che gonfia di linfa i germogli sugli alberi, ma quella che rende il pane e il vino capaci di dare la vita eterna. Come nella tradizione ebraica, anche per i cristiani la nuova primavera corrisponde a quella primigenia, perché nello stesso giorno in cui il mondo fu creato, Cristo fu concepito e soffrì la passione. Come l’antico Adamo, padre dell’umanità peccatrice, domina il campo della creazione primigenia, così Cristo sta al centro della creazione rinnovata. Il concetto di rinnovamento continua a ripetersi nei secoli assumendo talora insolite connotazioni.
Dopo il torpore invernale si avverte l’esigenza di un risveglio totale che ridesti lo spirito e acquieti la voglia di cambiamento. Dopo aver riposto cappotti e sciarpe negli armadi si scopre pian piano il nostro corpo e maggiore attenzione va posta alla linea.
Per chi ha qualche chilo di troppo da smaltire, si preferisce ricorrere subito ad estenuanti ritmi di palestra o meglio a lunghe passeggiate in bicicletta. Si ascoltano di più le esigenze del corpo, i suoi ritmi, si recupera un rapporto corretto con il cibo e ci si ritaglia un po’ di tempo in più per qualche attività extra. È questa la stagione propizia per un programma di “remise en forme”. Tramontane e maestrali di primavera rappresentano una vera insidia per la nostra pelle. Si sprecano allora i prodotti di bellezza, maschere, detergenti e si fa attenzione ad avere un rifornimento di acqua abbondante attraverso cibi freschi e bevande. A cominciare dall’acqua e proseguendo poi con tisane, centrifugati freschi di frutta e verdura, spremute di agrumi.
Anche la casa però si veste di nuovo in questo periodo dell’anno. Le tiepide giornate primaverili sono ideali per ridare respiro persino ad un angusto appartamento. E’ un classico delle pulizie di primavera battere tappeti, passatoie e scendiletto. Nel pieno della primavera, stagione dei fiori, dai profumi intensi e dei colori vivaci anche la cucina cerca nuovi sapori e attinge a piene mani dai campi regalando ricette originali e festose per rallegrare la tavola e stupire gli ospiti. Quando si parla di cure primaverili si pensa alle offerte ortofrutticole che offrono questi mesi. Le carote, per esempio, già considerate dai greci e dai romani autentiche piante medicinali, i carciofi, le patate ed i piselli. Finita la stagione delle arance e delle spremute, troviamo un valido sostituto per una sana colazione in grado di darci abbondanza di vitamina C e antiossidanti. L’invitante sostituto è quella frutta di primavera che comincia a colorare gli scaffali con il rosso di fragole, ciliegie e ribes. Sono buoni come base di marmellate e composte, come decorazioni di torte ma anche come accompagnamento di preparazioni salate. Per chi invece non vuole mai porre limiti alla fantasia può lasciarsi andare a ricette insolite e sfiziose. Si tratta di piatti anche facili e veloci da preparare, e relativamente (dolci a parte) poco calorici, per un menù tutto a base di fiori. C’è la possibilità di scegliere la combinazione che più intriga, in base ai profumi, ma anche ai colori, dal giallo di Primule e Ginestre, alle sfumature viola e lilla di Glicine, Lavanda e Violette, al rosa delicato di Malva e Rose. Basterà un po’ di fantasia ed ecco un primo piatto di bucatini ai petali di rose o una leggerissima insalata primavera al profumo di fiori, per continuare con petti di pollo al Glicine oppure, in alternativa, una saporita torta salata ai formaggi freschi con frittura di Violette. E in conclusione, per chi può permettersi le calorie aggiuntive del dessert, un dolce di cioccolata alle Primule. La primavera è servita!
I profumi, il calore, e la carica vitale della primavera entrando in contatto con la nostra pelle, risvegliano i nostri sensi. Aumenta il desiderio di sentirsi bene e a proprio agio con i vestiti che indossiamo. Tra i filati da preferire nella stagione mite ci sono il lino ed il cotone, che favoriscono la traspirazione della pelle, o la canapa che è fresca in estate e calda d’inverno. Dopo i mesi invernali in cui predominano il grigio scuro e il nero, con il sole finalmente esplodono anche i colori.
Tutto sembra risvegliarsi. La natura invoca la vita e l’uomo riscopre le sue bellezze. Inizia un nuovo ciclo animale e vegetale che ancora una volta è capace di riscoprire il senso dell’esistenza nel bocciolo di una rosa. (a cura di Rosa M. – Foto VitoC)
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