DANIELE BASSO IN ISRAELE

L’opera “Naturae” di Daniele Basso, realizzata in acciaio lucidato a specchio a mano, cifra stilistica distintiva dell’artista piemontese, fortemente voluta dall’Ambasciatore Gianluigi Benedetti appena insediatosi e sotto l’attenta curatela di Ermanno Tedeschi, curatore attivo in diversi paesi nel mondo tra cui I’Italia ed Israele, è stata installata a fine agosto a Tel Aviv nella Residenza dell’Ambasciatore Italiano nello stato d’Israele.

Un gesto significativo di amore per l’arte da parte dell’ambasciatore Benedetti, che nell’opera “Naturae”, ispirata alla Venere di Botticelli, ritrova metaforicamente la centralità della bellezza e della creatività nel sistema Italiano, vessillo di un paese meraviglioso che è stato chiamato a rappresentare in questa regione chiave del mondo, dove i popoli si sono incontrati e scontrati fin dall’alba dei tempi, e che ancora oggi rappresenta il nucleo significativo, anche oltre la diplomazia, delle relazioni internazionali.

Grazie al lavoro di Ermanno Tedeschi l’Ambasciata Italiana a Tel Aviv potrà beneficiare di una variegata rappresentanza di artisti ed opere, con un’agenda innovativa che valorizza gli asset eccellenti e le succes stories dell’Italia e dell’arte nel mondo, coinvolgendo anche i giovani come risorsa straordinaria.

In particolare l’opera “Naturae” di Daniele Basso interpreta in chiave contemporanea il simbolo universale della bellezza idealizzato da Botticelli nella Venere che esce dalle acque, e ci induce ad una riflessione a tutto tondo sulla contemporaneità in un ardita visione dell’oggi in bilico tra Rinascimento e Medioevo.

“Perché oggi come allora” – spiega l’artista – “possiamo scegliere di elevarci ad un nuovo approccio sociale e con la natura stessa. Più consapevole ed interconnesso, dove essere uniti in una coscienza globale e dove il sapere universale è concretamente a disposizione della crescita dell’Umanità intera. Una dimensione in cui l’Arte, custode narrante dei principi antichi alla base dell’uomo moderno, ci traghetti attraverso le emozioni  oltre il Medioevo dell’ignoranza, per entrare nella grandezza di un nuovo Rinascimento Tecno-Culturale globale. Oltre le divisioni, i limiti ed i confini. Riscoprendo sensibilità, senso della comunità e amore per il pianeta che ci ospita”.

Naturae parla di questo. Realizzata con processi innovativi esprime nelle forma degli spigoli le geometrie triangolari frattali del linguaggio e dell’estetica multipla delle nuove tecnologie digitali.  Lucidata a specchio dall’uomo, che nel lavoro rivendica se stesso ed il territorio a cui appartiene, è un oggetto puro di luce ed ombra, in cui riflettersi e riflettere sull’essenza della vita stessa.

“Un’opera” – prosegue Basso – “che evidenzia la necessità di relazione dell’uomo con se stesso e con la Natura. Quella vera. Che ci ospita. Che ho ritratto sicura, consapevole e quasi indifferente. Certa che qualunque cosa accada, lei ci sopravviverà… “Naturae” è un monito, etereo nelle sue superfici specchianti, della necessità di cambiare rotta. Apparso nel tentativo d’ispirare tutti noi, che nella sua bellezza ci riflettiamo , ad agire consapevolmente per la nascita di un mondo ed un futuro migliori”.

Un’opera che celebra la cultura italiana Rinascimentale, e che si trova a Tel Aviv, nello stato d’Israele, cuore pulsante della storia; crocevia di religioni, culture ed economia; confine dove il cambiamento è un argomento quotidiano, ed oggi come allora si scrivono pagine intense dell’intera Umanità.

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