Sansone, una volta tagliata la chioma, perdeva la sua forza, i capelli di Berenice sono diventati una costellazione. Già nell’antichità i capelli svolgevano un ruolo molto importante e ai giorni nostri sono diventati dei veri e propri ambasciatori dell’immagine di bellezza.
Tanto che le ultime mode su social media e non, li vede protagonisti con il reverse washing, letteralmente lavarsi i capelli al contrario, partendo dal balsamo e proseguendo con lo shampoo, pratica non condivisa da tutti gli esperti.
“Il capello è un organulo completo, perfettamente integrato nella cute dove alberga e vive subendo le influenze metaboliche ed ormonali dell’intero organismo” – ha affermato il Prof. Leonardo Celleno, dermatologo e presidente AIDECO (Associazione Italiana Dermatologia e Cosmetologia) – “per questo è molto importante prendersene cura nel mondo migliore e con i giusti accorgimenti”.
Lavarsi spesso i capelli non fa male
“Lavare i capelli, non li fa cadere anche se ancora oggi molti presumono che lavaggi frequenti possano portare ad una eccessiva caduta. Questo in parte è motivato dal fatto che quando si fa lo shampoo si raccolgono molti capelli. È vero, ma ciò è dovuto al fatto che l’azione meccanica della frizione e trazione esercitata sui capelli con il lavaggio, fa sì che quei capelli, ancora trattenuti nel follicolo pilifero ma prossimi alla caduta, vengano portati via in quel momento. In altre parole cadrebbero comunque nei giorni successivi in maniera certamente meno evidente- spiega il Prof. Celleno e prosegue – Se allora ci si abitua ad una frequenza costante di lavaggio, vedremo che man mano non cadono più tanti capelli durante lo shampoo. Un lavaggio frequente rimane il modo migliore per trattare la seborrea del cuoio capelluto, al contrario di quanto qualcuno ritenga perché non è vero che lavare i capelli li fa re-ingrassare. Ogni 72 ore circa il re-ingrassamento dei capelli raggiunge il suo massimo in accordo con la maturazione delle cellule sebacee che lo producono. Evitare traumi al fusto del capello utilizzando un buon balsamo dopo lo shampoo, sicuramente lo rende più lucente e pronto ad essere adeguatamente acconciato, proteggendolo da insulti meccanici”.
Stress, cosmesi improprie, diete sbagliate, tra le cause di fragilità del fusto del capello
“È importante sottolineare che, tranne che in quelle forme di debolezza acquisita del fusto, per aggressioni da cause esterne come una cosmesi ed acconciature improprie, la fragilità dei capelli deriva per lo più da alterazioni del ciclo fisiologico pilare. Queste possono produrre vere e proprie alopecie come la calvizie o “alopecie disfunzionali”. In tutte queste condizioni i capelli si indeboliranno, diverranno sottili, cadranno in maggior quantità rispetto alla norma. A volte anche eventi stressanti e diete esagerate ledono il ciclo di crescita del capello, orientandolo verso la fase finale, e/o accorciando la sua fase di crescita, producendo sul fusto del capello sempre lo stesso risultato. Ma anche i trattamenti cosmetici impropri, come lo styling realizzato ad alte temperature o le decolorazioni troppo aggressive e tanti altri trattamenti a fini estetici, possono portare pian piano ad una maggior fragilità del fusto dei capelli. Perfino un’igiene mal condotta, una contaminazione ambientale eccessiva per lo smog che sui capelli si deposita, un’insolazione eccessiva, tutte queste cause possono condurre ad una maggior fragilità dei capelli” – ha detto il Presidente di AIDECO.
Tingere i capelli…fa male?
“Ecco un altro grande problema che ancora viene dibattuto anche nell’ambito della comunità scientifica. Sebbene le tinture siano realizzate con sostanze indubbiamente molto reattive ed in grado di per sé di esplicare attività mutagena o cancerogena, il livello di esposizione dell’individuo nell’ambito di un uso razionale e corretto di questi prodotti, non sembra costituire un rischio concreto di sviluppare patologie ad esso connesse. L’eventuale sviluppo di reazioni allergiche non rappresenta una connotazione delle tinture come “prodotti dannosi”, visto che l’allergia di per sé è possibile per tantissime sostanze ed è legata alla predisposizione genetica individuale. Il margine di sicurezza (MoS) dei singoli ingredienti utilizzati nelle tinture è tale da rendere il loro impiego sicuro, forse anche, sebbene in maniera attenta e limitata, per quei pazienti che (magari in seguito a terapie oncologiche) abbiano sperimentato un incanutimento dei loro capelli e abbiano un grande bisogno di migliorare il loro aspetto e la loro qualità di vita. Comunque, se si ha un problema di capelli, è sempre utile rivolgersi dapprima al dermatologo e poi sottoporre la propria capigliatura ai trattamenti estetici, evitando soprattutto il fai da te” – ha concluso il Prof. Celleno.
Commenta per primo