Martedì 7 ottobre 2014 apre a Roma il nuovo spazio espositivo dell’associazione non-profit AlbumArte, che ha già avviato vari progetti tra i quali Anteprima, un programma di residenze d’artista svoltosi dal 2011 a Istanbul, Parigi, Praga, Roma e, prossimamente, a Venezia.
In via Flaminia, una vecchia stalla di Villa Poniatowsky, spazio utilizzato prima come deposito di carrozze per il trasporto pubblico e finora utilizzato da AlbumArte come laboratorio per gli artisti in residenza, diventa centro espositivo per mostre, performance, workshop, videoscreening e azioni artistiche itineranti.
I progetti culturali che animeranno lo spazio di AlbumArte e anche quelli promossi dall’associazione in altre sedi, vedranno coinvolti artisti capaci di estendere la loro ricerca artistica oltre l’ambito delle arti visive.
Nella convinzione che sia essenziale creare una partecipazione attiva del pubblico, AlbumArte ospiterà progetti dinamici e inediti, promuovendo residenze d’artista e l’interazione tra artisti, curatori, associazioni, collezionisti, musei e altre istituzioni nazionali e internazionali.
Presidente dell’associazione è Cristina Cobianchi, mentre la direzione artistica dello spazio è affidata a Maria Rosa Sossai.
A inaugurare lo spazio di AlbumArte, martedì 7 ottobre alle ore 18:30, la prima mostra personale in Italia dell’artista Christine Rebet dal titolo Meltingsun a cura di Maria Rosa Sossai e Francesco Urbano Ragazzi.
La mostra sarà il culmine di un programma di residenza prodotto dall’associazione romana durante il quale l’artista francese lavorerà fianco a fianco con il duo curatoriale Francesco Urbano Ragazzi.
Dopo un lungo processo di scambio e di ricerca a distanza, artista e curatori s’incontrano finalmente nel project space di AlbumArte a Roma per dare vita a Meltingsun, un sole rovente e del tutto artificiale che si anima tra le pieghe di disegni e sculture dell’artista francese che attualmente vive e lavora tra Parigi e New York.
In mostra è l’atelier dell’artista o, meglio, una sua immaginifica maison de luxe, costruita intorno ad un’anomala catena di produzione composta da bozzetti, calchi e macchinari metallici in cui s’intravedono i segni di un’improbabile collezione di gioielli: architetture del corpo che proliferano e riemergono, trasfigurate e spogliate della loro sensazionale lucentezza.
Le parure regali di Mellerio dits Meller – la più antica compagnia di gioielli che veste le regine di tutto il mondo fin dai tempi di Maria De Medici – perdono la loro patina di vanità e si trasformano in amuleti woodoo, catene, medaglie, scudi, armature. Insieme a questa rilettura dei codici vestimentari, Meltingsun esplora il linguaggio delle élite attraverso l’appropriazione di un campionario di gesti ed espressioni.
Come i modelli di una collezione, i titoli di Rebet risuonano nelle sale di AlbumArte, evocando con grazioso cinismo immaginari esotici, coloniali, industriali, militari tra moda e imitazione della natura: Symphony of a satin chiffoneur, Heaven infused, Blue Maidens, Duchess on Tortoise Escape, Duet Solomite, Steamline crusaders, Wasteland, Nap in Hamada, Nécessaire pour Héritière.
La mostra Meltingsun, apice del processo di ricerca avviato con Duplex, progetto di Francesco Urbano Ragazzi e AlbumArte, sviluppatosi durante la residenza del duo curatoriale a Parigi alla Cité des Arts nel febbraio 2014, rientra nel calendario ufficiale nella manifestazione Tandem Paris Rome 2014, programma di gemellaggio culturale tra Parigi e Roma, in collaborazione con Mairie de Paris, Cité des Arts de Paris, Institut Français, Roma Capitale, Assessorato alla Cultura del Comune di Roma, (Parigi-Roma 1 febbraio-13 dicembre 2014).
Durante la prima parte della residenza promossa dalla Direction des Affaires Culturelles de la Ville de Paris, il duo di curatori ha iniziato un’indagine sulla scena artistica della città in collaborazione con alcuni operatori del contemporaneo particolarmente attivi nel contesto della città: Kathy Alliou – Capo Dipartimento dello sviluppo scientifico e culturale dell’École Nationale Superieure de Beaux Arts, Marianne Derrien – critica e curatrice indipendente, Elisabeth Lebovici – critica d’arte e docente presso l’École des Hautes Études en Sciences Sociales, Claire Le Restif – direttrice del Crédac Centre d’art contemporain d’Ivry, Christian Merlhiot – responsabile del Pavillon Neuflize OBC (Palais de Tokyo), Caroline Niémant – curatrice e fondatrice della rivista Peeping Tom, Chiara Parisi – direttrice dei programmi culturali della Monnaie, Jean-François Rettig – direttore de Les Rencontres Internationales.
Tra i più di cento artisti incontrati in quel contesto i due curatori, con Cristina Cobianchi e Maria Rosa Sossai, hanno selezionato per la residenza e la mostra personale a Roma Christine Rebet che ha sviluppato e che integrerà, durante il soggiorno romano, il discorso intrapreso con i curatori e i critici attorno all’idea di spazializzazione del disegno.
Meltingsun si avvale del sostegno di IRI Real Estate – Istituto Regionale Immobiliare, Roma.
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