Gérard Rancinan, artista francese acclamato per il suo stile sovversivo e provocatorio. Caroline Gaudrialt, sua storica partner artistica e curatrice.
Un happening inatteso in cui verrà snodata la più grande opera fotografica mai esposta a Venezia, una tela monumentale di 9×15 metri in Campo Santo Stefano, sorvolata da un drone, che lancia un messaggio alla città su una tematica quanto mai attuale come l’immigrazione.
Una mostra (dal 13 Maggio al 31 Ottobre 2017) dedicata al lavoro più provocatorio di Rancinan nella nuova pop-up gallery Bel-Air Fine Art Guggenheim, spazio del Gruppo Bel-Air Fine Art mai utilizzato prima per progetti d’arte contemporanea.
Sono questi gli elementi basilari del progetto Revolution, che si preannuncia come uno degli eventi di maggior impatto e certamente fuori dagli schemi nei giorni degli opening della prossima Biennale di Venezia.
Revolution è un progetto artistico incentrato sulle rivoluzioni in atto all’interno della società attuale, dalle lotte intestine nelle banlieu delle metropoli, alle rivolte contro il potere istituzionalizzato della società dei media.
Il lavoro di Rancinan è incisivo e rivoluzionario e verte spesso su tematiche forti, scomode e attuali della società contemporanea. Gli scatti del fotografo francese sono disturbanti e destabilizzanti, ci interrogano senza darci risposte o giudizi, attirando e allo stesso tempo disorientando l’osservatore. I personaggi ricorrenti che popolano le opere del fotografo provengono dal mondo della società bulimica, mediatica, satura di potere. Tematiche dissacranti e ironiche, che ci interrogano sull’uomo di oggi generando opere dionisiache e a tratti pulp: angeli punk, rivisitazioni contemporanee di opere che hanno fatto la storia dell’arte, quali La zattera della Medusa di Théodore Géricault, lavori iconici, che parlano da soli, declinati con un’espressività dirompente. Fil rouge che lega l’artista a Venezia è l’onnipresente richiamo a Jheronimus Bosch, con l’attenzione lenticolare ai particolari e l’inserimento di personaggi- ibrido, provenienti da una mitologia fantastica e contemporanea.
Il sodalizio tra Gérard Rancinan e Caroline Gaudriault nasce più di venti anni fa quando entrambi collaboravano con la stampa francese e perdura tutt’oggi in una simbiosi letteraria, filosofica e estetica. Caroline lavora con Gérard scrivendo i testi di riflessione sulle grandi tematiche affrontate, è la sua curatrice oltre che il suo complemento poetico. Gaudriault lavora anche sulla scenografia e il layout delle mostre creando installazioni visive dove il percorso è guidato e ritmato dalle sue “calligrafie”.
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