Con un percorso che va dall’inizio della sua ricerca artistica all’attuale momento creativo, Paola Epifani, in arte Rabarama, propone fino al 4 ottobre 2018 a Roma, allo Stadio di Domiziano, un numero importante di sue sculture e tele, anche di grandi dimensioni, tra le più significative.
Memento (ricordati!) è il titolo dell’esposizione personale, un imperativo ricco di solennità che desidera volutamente accompagnare il pubblico indietro nel tempo.
Le opere in mostra nel sito archeologico sottostante Piazza Navona riconducono, infatti, il fruitore nel passato, ricordando a ognuno le sue radici per poter comprendere chi si è diventati adesso e poter così determinare il proprio futuro.
Un percorso espositivo ideato e realizzato da Canova – società specializzata in art advisory, editoria d’arte, organizzazione e gestione di grandi mostre ed eventi culturali – che è stato particolarmente apprezzato durante il suo evento inaugurale che ha registrato grande successo e partecipazione di pubblico.
Presente anche l’artista Rabarama che ha accolto i suoi numerosi ospiti tra cui: Antonio Marini, Avvocato Generale della Corte d’Appello di Roma e fra i PM più noti in Italia; Janet De Nardis, direttore creativo e fondatrice del Roma Web fest, attrice, modella, giornalista e docente universitaria; Roberto Ferrata, gioielliere, patron di Cornier 1757, collezionista d’arte; Marisa Del Re, gallerista, mercante d’arte internazionale; Andrea Levantini, managing directory di Equita; Mario La Torre, Ordinario di Economia degli intermediari finanziari presso l’Università La Sapienza di Roma; Maura Gentile, presidente Club Unesco Roma.
Assieme ad Amedeo Demitry ed Emanuele Lamaro, fondatori di Canova e rispettivamente curatore e direttore artistico della mostra, il critico d’arte Francesco Gallo Mazzeo ha dato il suo prezioso contributo alla conferenza stampa d’apertura, introducendo ai presenti l’esposizione Memento e l’attività di Rabarama: riconosciuta a livello internazionale, quest’artista italiana nata nel 1969 e diplomata a pieni voti all’Accademia di Belle Arti a Venezia, può vantare esposizioni nelle più belle capitali mondiali dell’arte, quali Firenze, Parigi, Shanghai e Miami.
L’arte di Rabarama è resa unica dal connubio di scultura classica, che ritrae l’essere umano in pose a volte riflessive, altre volte protese nello spazio circostante, con la peculiarità della pelle incisa e colorata. I simboli sono anch’essi un percorso di conoscenza e ricerca, che l’artista ha sviluppato lungo tutta la sua carriera: i puzzle, i nidi d’ape e le lettere si collegano alla genetica ed alla concezione dell’uomo come computer biologico, il cui percorso è già predestinato.
Con lo studio di antiche filosofie orientali, Rabarama individua la possibilità per ognuno di noi di scegliere il proprio cammino, che conduca all’autoconsapevolezza ed a una maggiore comprensione, oltre che di sé stessi, anche dell’universo intorno a noi, con il quale ci relazioniamo in un continuo scambio di energie.
Grazie a Canova, lo Stadio di Domiziano ed i suoi reperti vengono in contatto con l’arte contemporanea, instaurando un dialogo che va oltre il mero confronto tra queste due realtà; la bellezza ci unisce ed è capace di trasportarci attraverso i tempi, muovendo le nostre menti ed il nostro spirito ad una profonda riflessione.
Le creature di Rabarama si calano all’interno di questi spazi quasi fossero “extraterrestri primordiali” suggerendo allo spettatore una continuità di dialogo fra passato e futuro, oltre lo spazio ed il tempo.
Le opere di Rabarama sono visibili fino al 4 ottobre presso lo Stadio di Domiziano in Via di Tor Sanguigna 3, a Roma, durante gli orari di apertura del museo, dalle 10:00 alle 19:00.
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